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Il dopo
Obama Un Trump rassicurante Le
prime dichiarazioni da presidente di Donald Trump presentano notevoli
elementi di diversità rispetto a quelle della campagna elettorale. Per prima
cosa non ci sono più notizie sulla costruzione del muro anti immigrati al
confine messicano. Non è più una priorità, per lo meno nei primi cento giorni
del suo insediamento alla Casa Bianca. Trump sembrava deciso a cancellare
l’Obama care. Dopo il colloquio con il presidente dimissionario, si è
mostrato più prudente e disposto a salvarne delle parti. E’ cambiato anche
l'atteggiamento nei confronti dell’accordo sul clima firmato lo scorso
dicembre a Parigi. Al New York Times Trump si è detto "pronto a valutare
tutte le possibilità". Trump non ha certamente simpatie no global, non è
un ambientalista integrale, ma nemmeno vuole ignorare le conseguenze di una
industrializzazione senza regole e controlli. Il neo presidente ha invece
mantenuto l'impegno di voler abolire il partenariato trans oceanico, che del
resto era criticato anche da alcuni esponenti di prestigio del partito
democratico, per primo Berni Sanders. Più che dalla preoccupazione di
favorire le multinazionali, Trump vorrebbe evitare di irrigidire le relazioni
internazionali con la Cina, esclusa di fatto dall'accordo di traffici
comerciali consumati in un’area di importanza strategica fondamentale.
Distensione con la Cina, prima che con la Russia. Trump si mostra prudente.
Senza avere il dente avvelenato con Putin, bisogna saggiare il leader russo
sui fatti, prima di dargli credito. C’ è anche da considerare un ultimo
aspetto importante, rispetto all'era Obama, Trump è un vecchio e fidato amico
di Israele, tanto da ricevere prima di tutti gli altri premier stranieri, le
congratulazioni di Netanyahu. Tuttavia, insieme alla decisione di trasferire
l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, in segno di rispetto verso
il significato che ha per il popolo ebraico questa città, appena denigrata
all'Onu, Trump ha dichiarato di volere una pace equa in Medio oriente, tale
da non mettere all’angolo la comunità Palestinese, . Bisogna per lo meno
riconoscere che tanto il Trump candidato aveva ragione di alimentare
preoccupazioni, quello appena eletto, prima di insediarsi alla Casa Bianca sa
mostrarsi molto rassicurante. Questo lascia sperare che l’America abbia
scelto bene. Roma, 24
novembre 2016 |
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